Comunicato stampa
Si è svolta ieri, venerdì 20 giugno, la conferenza stampa congiunta sulle problematiche degli appalti della manutenzione delle infrastrutture verdi dell’Anas, fortemente voluta dalle associazioni ASSO.IMPRE.DI.A. e ASSOVERDE che vogliono interrogare le Istituzioni e l’opinione pubblica sul corto circuito, non solo mediatico, tra le istanze legittime delle imprese appaltatrici e le contraddizioni dell’ANAS nelle gare dell’ultimi anni: «Siamo costretti in modo unitario a segnalare, o addirittura a denunciare, che è a rischio la sicurezza nei cantieri delle nostre maestranze».
Tante i dubbi e le domande che il sistema di imprese si pone e merita risposte: «Quanto e come determinare gli oneri della sicurezza? Pochi fondi, o non assegnati, con criteri omogeni tra le diverse Regioni? Troppo alti gli standard di lavorazione con i fondi messi a disposizione? Come assegnare e applicare i punteggi qualitativi ed economici premiali nelle offerte tecniche? Differenze eclatanti tra gli appalti banditi da ANAS ed altre Concessionarie? Ci sono strade, operai e cittadini di serie A e di serie B?».
La nota da scaricare analizza i seguenti punti:
• Composizione e quantificazione della rete stradale e autostradale italiana;
• Rete stradale ANAS;
• Il patrimonio a verde stradale ANAS;
• La manutenzione del verde stradale gestito da ANAS: scopi ed obiettivi da raggiungere;
• Panoramica sugli appalti di Servizi di Manutenzione del Verde indetti da ANAS;
• Confronto tra appalti di Servizi del verde stradale banditi da ANAS ed altre Concessionarie;
• Informazioni a comprova della sottostima degli appalti di manutenzione del verde banditi da ANAS.
Uno degli esempi più eclatanti che emerge dal documento è rappresentato dal lotto di gara ANAS della Struttura Territoriale del Lazio, per il servizio di manutenzione del Grande Raccordo Anulare di Roma e della Autostrada Roma-Fiumicino, la cui procedura di gara è andata “deserta” per ben due volte: la prima volta bandita con gara ad evidenza pubblica; la seconda volta bandita sotto forma di Licitazione Privata. A tutt’oggi, non si ha evidenza dell’avvio delle attività manutentive di sfalcio su tali infrastrutture autostradali; oltre ad un deprecabile stato estetico, l’attuale situazione presenta seri rischi di innesco di incendi, per via delle alte temperature e della biomassa disseccata ed infiammabile insistente sulle scarpate e sull’aiuola spartitraffico, con conseguenti ed inevitabili ricadute sulla sicurezza stradale, anche in virtù dell’elevata fruizione veicolare giornaliera di tali tratti autostradali (si conta, giornalmente, la presenza di circa 1.000.000 di veicoli percorrenti).
Roma, 21 giugno 2025
L’ufficio stampa
3886410273
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